CAPOLINEA

Dal diario di bordo di Adriatica. 12 settembre. Lampedusa Cena di commiato da Paola, dopodiché Adriatica partirà senza di me. È stata un’esperienza straordinaria, sebbene già stasera dormendo sulla terraferma, posso dire che anche gettare la carta nel water è una cosa che dà qualche soddisfazione. Questo tipo di viaggio, coi compagni che cambiano man mano che si procede, somiglia molto alla vita com’è: veniamo al mondo quando già a bordo c’è qualcuno, che ci accompagna per un certo tratto. Poi questo qualcuno sbarca, e noi ci consideriamo fortunati a poter andare avanti: all’inizio il viaggio ci pare interminabile. Altri salgono a bordo, e sono più giovani. Non sanno quanto rapidamente il tempo del viaggio è destinato a passare. Loro crescono e noi invecchiamo. Fin quando arriva anche per noi il momento di sbarcare, lasciando spazio alle ultime generazioni di viaggiatori e a quelle che siamo destinati a non conoscere mai, che saliranno nei porti del futuro. È nell’ordine del mondo, sebbene all’inizio del viaggio sembrasse impensabile: le cose finiscono. (Si ringrazia la rivista Giudizio Universale e Chiara Pilo per la foto)



Roberto Alajmo | 27/10/2008 | Letto [2171] volte

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