DAL-RIFORMISTA-DI-OGGI

Che il Milan sia di destra e l’Inter di sinistra, come normalmente si ritiene da vent’anni a questa parte, è una convinzione priva di prospettiva storica, oltre che calcisticamente irrilevante. Anzi, dovrebbe essere il contrario. È stata l’irruzione del signor B. a scompaginare i giochi. Piuttosto, è una questione caratteriale. Come l’elettore di sinistra, il tifoso interista, in mezzo al raro tripudio di un quattro a zero, è portato a soffermarsi sulle ombre (l’inconcludenza di Quaresma) piuttosto che sulle luci della squadra. Certe perversioni si trovano proprio nel DNA. Oltre a ciò, i recenti successi nerazzurri rappresentano un modello, per la sinistra italiana. Un modello e una consolazione al tempo stesso. Gli interisti di memoria media ricordano infatti ancora con molta nettezza quel che il resto d’Italia sembra avere dimenticato, ossia i lunghi anni di pane e cicoria che all’Inter sono toccati in passato. (E anche perché questi anni le sono toccati, ma questo è un altro discorso: pure politicamente metaforico, ma fuorviante, in questa sede). Nella esatta prospettiva storica, gli scudetti di questi anni sono la punta di un iceberg di proporzioni immense, la cui parte sommersa è fatta quasi solo di disillusioni. Dire che “la sinistra è stata al governo per quarant’anni” è un falso storico e un luogo comune equivalente a quello che decreta la cosiddetta antipatia dell’Inter sulla base degli ultimi tre scudetti consecutivi. E tutto il resto? E il rigore di Iuliano su Ronaldo? Non bisogna stancarsi di ricordarle, certe cose: a sé e agli altri. Piuttosto, la sinistra italiana dovrebbe guardare alle vittorie dell’Inter con speranza, e Dio solo sa di quanta speranza c’è bisogno di questi tempi. Quella dell’Inter è la riscossa dei derelitti. I milioni di Moratti rappresentano il riscatto di una borghesia che per troppo tempo si è dimostrata inconsistente. Ma la lezione implicita che l’Inter dà alla sinistra italiana è soprattutto un’altra. Mai smettere di sperare. C’è sempre una luce in fondo al tunnel. Confidiamo che non sia un tir che arriva contromano. (L'illustrazione è di Gianni Allegra)



Roberto Alajmo | 21/10/2008 | Letto [1957] volte

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