"Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare,
che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto lintelligenza di saperle distinguere.
"
(Tommaso Moro)
I premi hanno in Italia una pessima stampa. Sono merce di scambio, genere paludato, dal sapore vecchio. Non che questo non sia vero, ma è solo una parte della questione. Un premio, anche un piccolo premio, rappresenta per uno scrittore qualcosa di prezioso, e non solo sul piano del prestigio o dellonore: sul piano economico. Anche il piano economico gode di una pessima stampa. In questo caso però il denaro serve per il suo scopo più nobile: comprare tempo. Coi soldi del premio uno scrittore potrà permettersi una quota variabile di aspettativa dal suo lavoro alimentare, aspettativa che gli servirà per scrivere un altro libro. In un certo senso: la giuria del premio pensa che lui se lo sia meritato, lui invece deve sempre pensare di doverselo ancora meritare.