"La poesia, per favore, a consuntivo."
(Anonimo)
Poi, quando il tuo interlocutore è con le spalle al muro, alza le mani e fa: Che centra? Nel mio caso/ in questo caso è diverso. Siamo di fronte a una specie di riflesso condizionato nazionale, che si può chiamare èdiversismo. Confratello dellanalogo benaltrismo, lèdiversismo si connota specificamente come un alibi da usare erga omnes a proprio discarico. Una specie di quinto emendamento, che esonera il soggetto da qualsiasi obbligo di coerenza. Per collaudarne la portata tocca sperimentare determinate situazioni. A chi si indigna per il parcheggio in doppia fila, bisogna additare la sua macchina che blocca la circolazione. Risulterà che lui e solo lui ha seri motivi per lasciarla in mezzo alla carreggiata. Per lui è diverso. È diverso anche per levasore fiscale che stigmatizza levasione fiscale. Per lamante traditore che rinfaccia i tradimenti del partner. Che centra? Nel suo caso è diverso. È un riflesso del cattolicesimo, che tende a escludere ogni responsabilità etica, e fa del perdono una merce oggetto di contrattazione personale. Si può peccare, tanto poi cè la confessione. Non per niente lespressione politica più evidente dellèdiversismo si può identificare nella Lega Nord, che si è sviluppata come unescrescenza nelle zone a tasso di cattolicesimo più alto del paese. Gridano: Roma Ladrona, e intanto rubano. Riescono ad essere governativi e allo stesso tempo antigovernativi, italiani e anti-italiani. Ogni coerenza è facoltativa. Per forza: nel loro caso è diverso. (Grazie a Daniela Vaccaro per aver coniato il termine) (Foto www.giulioriotta.com)