"Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare,
che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto lintelligenza di saperle distinguere.
"
(Tommaso Moro)
Quarantanove. Ci pensi? Servono dodici lettere per scrivere quarantanove. Un'enormità. Ricordo che anni fa i settimanali che si occupavano di gossip avevano l'abitudine di mettere tra parentesi l'età dell'attore o del cantante che veniva ritratto in fotografia. Per almeno cinque anni di seguito persone come Claudio Villa o Sylva Koscina risultavano avere 49 anni. Perché? Era forse quel limite di età la soglia dell'abisso? Tu come ti senti, adesso, che stai per entrare nell'ultimo anno, che è vigilia della fatidica cifra? Immaginati seduto in treno, nel sedile vicino al finestrino, spalle alla locomotiva. Immagina la velocità del treno e quei paesaggi che scappano via, accavallandosi, lasciando una scia di colori e di luci. Se ciò che vedi fosse il feedback di tutta la tua vita, quanto tempo ti ci vorrebbe per arrivare a questo momento? Che sciocchezze che scrivo. Tutto ciò che abbiamo alle spalle è infinitamente esteso, non sempre vissuto al meglio. Immagino che, probabilmente, dici a te stesso che mai cambieresti alcune morbidezze di questi tuoi ultimi anni, nei quali ami poggiarti, o stravaccarti, quando sei solo, rilassandoti, come quando ci si toglie delle scarpe strette. E fai bene, se così è, se questo serve a darti la pace che cerchi. Anche se la pace mal si sposa con il mestiere che hai scelto. Sai resistere alla verità dello specchio che hai di fronte? Menti a te stesso come faccio io? Sorridi alla ruggine? Non ci conosciamo a questo punto. E non potrebbe essere diversamente, forse. Epoca di cambiamenti, la nostra. Quest'anno ne ho fatti 50. Nove lettere per scrivere cinquanta. Ti ho fregato: guardo ciò che fai dallo specchietto retrovisore. Buon compleanno Roberto, uomo di poche parole, scrittore giornalista. Con affetto (L'autore è Luigi Riotta, ma mi permetto di dire che molte delle cose che ha scritto - accidenti a lui - le avrei voute scrivere io)