"Sono morto molte volte, ma come questa mai"
(Epitaffio di un attore, Asia Minore)
I casi sono moltissimi, ma prendiamo lultimo: lavviso di garanzia allassessore Antinoro. Su internet si è scatenata una ridda di commenti innocentisti e colpevolisti, più o meno riconducibili alla distinzione fra destra e sinistra. Mettendo da parte le idee politiche personali, colpiscono un paio di considerazioni. La prima è che a occhio la maggioranza dei commentatori sembra essere grossomodo di sinistra. Il che può significare che la sinistra è più tecnologicamente avanzata, e utilizza il web come strumento di informazione e dibattito politico più di quanto non faccia la destra. (A leggere i commenti sui blog cittadini Cammarata, per esempio, si sarebbe dovuto dimettere da un pezzo. Anzi, non doveva nemmeno essere eletto. Ma è una percezione fuorviante, visto che Cammarata è ancora al suo posto). Unaltra interpretazione di questa apparente prevalenza dei commentatori di sinistra è ancora più semplice: a destra opporre lindifferenza del silenzio viene considerata la strategia migliore. Lasciamoli parlare, ecchissenefrega. Ma dal dibattito sul web si ricava pure una seconda considerazione, quella più desolante: nessuno ascolta. Sui blog ognuno espone la propria tesi con grande livore e molto spesso risponde alle accuse dellavversario: ma senza ascoltarne le ragioni. Il pregiudizio blocca qualsiasi discussione, e anche quando non si passa alle accuse personali bisogna registrare una generalizzata mancanza di apertura mentale. In Sicilia lopinione pubblica sembra aver subito una specie di colpo della strega. Qualsiasi movimento, anche minimo, risulta inibito. È un guasto prodotto dalla targettizzazione dellopinione pubblica, quel fenomeno per cui ognuno legge il proprio giornale nellintento di essere confermato nelle convinzioni che già possiede, e del resto non gli interessa. Per fare uscire la Sicilia dalla paralisi delle idee bisognerebbe scardinare questa targettizzazione. Come, è un altro discorso. Si accettano suggerimenti. (Foto di Sabah Benziadi)