"Un maestro è come un segnale stradale. Ti indica la retta via, ma non ti ci accompagna. Nè ci va."
(Anonimo)
A Palermo, dove si esagera sempre, cè persino una via principale intitolata ad Alberto Amedeo, un sovrano che disprezzò la corona che i siciliani gli offrivano, e con la SIcilia non volle avere mai niente a che fare.
E forse lintitolazione è la miglior prova dello spirito di sudditanza dei palermitani: la cittadinanza pose, grata dei maltrattamenti subiti.
Ma in generale un po ovunque le vie principali delle città italiane sono intitolate a cialtroni daltri tempi, e nessuno si sogna di ipotizzare modifiche.
Basta farci caso: strade e piazze principali di ogni città o paese sono ancora oggi intitolate a esponenti della pusillanime stirpe dei Savoia.
Non addirittura a Vittorio Emanuele Terzo, ma persino a Umberto Primo. Possibile che nel frattempo non ci sia stato un padre della patria preferibile al mandante di Bava Beccaris?
Naturalmente per non cambiare l'intitolazione di una via o di una piazza ci sono anche ragioni di quieto vivere, comodità dei residenti che altrimenti dovrebbero rifare tutti i documenti. Ma una scuola? Cosa costa trovare un intestatario migliore agli istituti intitolati a sovrani che sarebbe meglio dimenticare?
Ancora un sintomo della glaciazione sociale e culturale che ha colpito il nostro paese da mezzo secolo a questa parte.