ESISTE-UN-GIUDICE-A-PALERMO

Che i dati già allarmanti sulla mortalità per malattie polmonari siano destinati ad aggravarsi nel prossimo futuro è una realtà che i palermitani accettano con uno stato d’animo compreso fra rassegnazione e scaramanzia: speriamo che il cancro non tocchi a me. Ma siccome si parla di molti casi di cancro, fare scongiuri serve a poco. Sarebbe servito, servirebbe intervenire sul traffico limitandolo in maniera efficace - se questo non contrariasse alcune categorie che a Palermo si ritengono a quanto pare esenti da malattie polmonari. L’accusa per cui il sindaco e due ex assessori sono stati rinviati a giudizio è di rifiuto di atti d’ufficio. Il sindaco, fra l’altro, è stato pure Commissario Straordinario, con ampi poteri di intervenire sul problema del traffico. Se non l’ha fatto, avrà avuto di sicuro i suoi buoni motivi. Personalmente, mi sento più tranquillo se a deciderlo sarà un tribunale. I conti si faranno alla fine. E fin d’ora io e gli altri cittadini di varie idee politiche abbiamo stabilito che l’eventuale risarcimento sarà devoluto in beneficenza - per quanto mi riguarda: detratte le spese per la cura di eventuali tumori nel frattempo sopravvenuti. La sentenza di primo grado dovrebbe arrivare, speriamo, nell’arco della nostra esistenza in vita. Ma se ci riflettete, l’ammissione come parte civile di privati cittadini che si ritengono danneggiati dalle omissioni e il contestuale rinvio a giudizio di sindaco ed ex assessori sono un formidabile focherello acceso sotto il sedere degli amministratori di oggi e di domani.



Roberto Alajmo | 14/07/2009 | Letto [3542] volte

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