"Testa che non parla è cucuzza"
(proverbio siciliano)
(Oggi sull'Unità)
È entrato in circolo un po troppo entusiasmo riguardo alla crepa che si è aperta fra Pdl e resto del mondo. Troppe aspettative. E anche aspettative fuorvianti. Il direttore dellAvvenire, che pure adopera il termine laicista come ladopera, nel contesto appare come una specie di Che Guevara, un eroe non solo da difendere, come è giusto, ma persino da adottare come modello. Allo stesso modo, Fini pare diventato lerede naturale di Antonio Gramsci, il paladino della separazione delle carriere fra Stato e Chiesa, lunico in grado di pronunciare la frase Date a Cesare quel che è di Cesare senza che la voce gli tremi.
Si può capire: in perdurante assenza di segnali da parte dellopposizione, limmaginario di sinistra si aggrappa alle icone che riesce a trovare. È una variante politica dellEffetto Imprinting messo a fuoco da Konrad Lorenz. Si verifica quando un cucciolo di elettore riceve cure e affetto da una figura diversa dalla madre biologica. E a questa figura finisce per affezionarsi come e più di una vera madre, anche se nemmeno appartiene alla stessa specie. Leffetto buffo di Lorenz seguito dai suoi anatroccoli è sotto gli occhi di tutti, nelle varianti già citate: Boffo, Fini, e domani chissà.
Allo stesso modo, lanatroccolo di sinistra, appena uscito dal guscio, si guarda attorno e non trova altro che un semestrale dibattito precongressuale. Un dibattito in cui ogni parola viene pronunciata per uso interno, oppure detta a nuora affinché suocera intenda. Che gli resta da fare, povero anatroccolo? Si lega alla figura che gli sembra più affettuosa.
Per cui, a questo proposito: è possibile magari accelerare le pratiche e anticipare le date del congresso del Pd? Non per altro: per non abituarsi troppo ad avere una madre biologicamente diversa. Il distacco, più tempo passa, più difficile diventa.