"Morire è niente, mi spaventa di non vivere"
(Victor Hugo)
(Domani alle 21,30 a villa Filippina, ci sarà una lettura del sottoscritto intitolata "L'antimafia spiegata a mio figlio che la spiega a me". Al clarinetto Dario Compagna. Siete invitati a partecipare. Ecco un frammento che rende l'idea)
Spieghiamo una volta per tutte che larretratezza del meridione dItalia è unarretratezza creata artificialmente, che si nutre della secolare pioggia di finanziamenti regionali, statali ed europei. Spieghiamo che la mafia dà lavoro dopo aver creato la mancanza di occupazione. Spieghiamo che senza spezzare questo circolo vizioso la mafia continuerà a detenere il monopolio del mercato del lavoro. Spieghiamo che la mafia, a noi siciliani, in un certo senso ci piace. Piace ai commercianti e agli imprenditori, che in cambio del pizzo ottengono dal racket servizi migliori di quelli dello Stato, e inoltre temono i costi e i tempi lunghi di uninsurrezione morale. Piace persino ai giornalisti che sulla base delle hard news a sfondo mafioso sono in grado di costruire ottime carriere. Piace a tutti i siciliani, che assuefatti ai favori concessi alla loro sudditanza, rinunciano inconsapevolmente ai diritti della cittadinanza. Spieghiamo, infine, perché mai lo Stato ha ritenuto di cedere alla mafia la gestione del diritto al lavoro. E chiediamoci se per caso ha voglia di riprenderselo, prima o poi, questo famoso diritto.