"La poesia, per favore, a consuntivo."
(Anonimo)
È capitato per caso, giuro, perché ho scoperto che le trasmissioni dove si discute di politica mi fanno venire lansia, e quindi me ne tengo alla larga.
Però mentre scanalavo è capitato di vedere una faccia che mi pareva di conoscere. Dopo qualche momento ho realizzato: era Latorre.
Nicola Latorre, quello del pizzino passato a un avversario per rifornirlo di argomentazioni per sputtanare un suo alleato. Suo, di Latorre.
Io credevo che per la vergogna si fosse chiuso in casa, o ce lavessero chiuso i vertici del suo partito. Che si fosse trasferito in qualche paese esotico, o ce lavessero spedito i vertici del suo partito.
Invece era ancora lì, in televisione, a dispensare perle di saggezza progressista.
Ecco una differenza fra destra e sinistra: la destra può mandare un Ghedini in tv senza conseguenze significative. La semplice apparizione di Latorre, invece, provoca a sinistra la diaspora di migliaia di voti.