"Una vittoria non è così piacevole quantè dolorosa una sconfitta"
(Andre Agassi)
Adesso pare che il problema sia se la Binetti bisogna cacciarla, non bisogna cacciarla, aspettare che se ne vada oppure lasciare che rimanga.
Ma ciò che mi pare più giusto chiedersi, più che come farla uscire, è: come ha fatto a entrare? Possiede requisiti ideali che collimano con quelli del Pd? È una formidabile portatrice di voti? E se è questo il caso, perché candidarla in parlamento, visto che con questo sistema elettorale le liste sono bloccate e non cè bisogno di portatori di voti?
Insomma, il vero problema non è la Binetti in sé, ma linforme vaghezza ideologica del maggiore partito di sinistra, la sua permeabilità a corpi estranei o addirittura conflittuali.
Cè stato un momento in cui la Binetti ha chiesto la tessera del Pd, ciò che è del tutto lecito, dal suo punto di vista. Io ce lho con chi glielha data, la tessera, e ancora di più con chi lha candidata.
Persone che restano anche se la Binetti se ne va.