"Scrivere è sempre nascondere qualche cosa in modo che poi venga scoperto"
(Italo Calvino)
Nel suo sermone domenicale, Eugenio Scalfari segnala come svolta epocale il fatto che di recente qualcuno, in una trasmissione televisiva, abbia dato formalmente dei cretini ai massimi esponenti del Pd di questi ultimi ventanni.
E tuttavia, siccome le parole a sinistra dovrebbero ancora contare, non è corretto dare del cretino a persone del genere. Tecnicamente, un cretino si limita col suo comportamento a procurare danni a casaccio: nei confronti di amici, di avversari, persino di se stesso. Si può dare il caso di un cretino vincente, sulla base del calcolo delle probabilità.
Il termine corretto, nei casi in questione, è stupido. Lo stupido, secondo la celebre definizione di Carlo Maria Cipolla, è colui che in cambio di un minimo vantaggio personale, procura un maggiore danno sociale.
Tecnicamente stupido è il sabotaggio di un governo amico a scopo di tornaconto personale. Stupida era una certa famosa commissione bicamerale che tutti dovremmo ricordare. Stupido è ogni privilegio di minoranza, ogni parcheggio riservato anche ai membri dellopposizione, ogni posto viaggio ritagliato in delegazione. Ogni monoporzione di lenticchie accettata in cambio della primogenitura collettiva. Tutto ciò che porta un minimo vantaggio al singolo esponente di uno schieramento a scapito dello schieramento nel suo complesso.
Il cretino gode persino di una certa simpatia sociale. Quella che allo stupido dovrebbe essere negata.
(Illustrazione di Gianni Allegra)