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Cuore di madre


LA PAROLA INNOMINABILE

(Mi hanno chiesto di parlare di un certo argomento spiegandolo a un pubblico tedesco. Il ragionamento completo si trova qui [LINK] )
Sono nato a Palermo e, malgrado tutto, ancora ci vivo.
Adesso faccio una pausa di un rigo, così ti dò il tempo di pensarci sopra.

Ci hai pensato? Io lo so: ci hai pensato. Non dici niente perché sei un lettore medio-alto, che non fa battutine di spirito tanto banali. Ma di sicuro ci hai pensato. Hai pensato a quella cosa lì. Lo so perché da sempre, a tutte le latitudini del mondo, appena qualcuno pronuncia la parola Palermo, oppure Sicilia, c’è sempre quella riga di silenzio, e tutti pensano a quella cosa lì.
Essere nati, vivere a Palermo comporta questo effetto collaterale: tutti credono di sapere qualcosa di me. Anche se non ci sono mai stati, anche se non sanno niente di niente, almeno una cosa pensano di saperla. E siccome quella cosa riguarda la mia vita, questo se permetti è un problema. Se non per te, per me sicuramente.
Ecco, anche noi due: ci siamo appena conosciuti e già tu, lettore, pensi di sapere che io – in un modo o nell’altro, se non altro per essere contro – ho a che fare con quella cosa. Mettiti nei miei panni: non è una bella sensazione. Ora c’è questa cosa fra noi, un diaframma, una forma di ostilità che ci divide. Tu di là, e di qua io, che pur non avendo fatto niente mi ritrovo nelle condizioni di doverti dimostrare qualcosa...

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Roberto Alajmo | 27/02/2010

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