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Prima che Roberto si annachi...

Siccome domani esce in libreria L'arte di annacarsi, per ingannare l'attesa rileggete l'acceso dibattito che ha portato alla scelta del suddetto titolo.

Ho bisogno di un vostro consiglio. Così, a scatola chiusa, voi sareste più attratti da un libro che si intitola "Annacamento" oppure "L'arte di Annacarsi"?
roberto alajmo | 09/10/2009 ore 16:44:39


Al volo e a caldo, d'istinto.
L'arte di annacarsi. Presuppone pensiero, scelta, consapevolezza. Non un annacarsi per caso, insomma.
Il che, dal mio punto di vista, è estremamente più intrigante.
teresa de masi | 09/10/2009 ore 16:47:08

Semplicemente "Annacarsi"?
antonia | 09/10/2009 ore 16:50:07

L'arte di annacarsi senza dubbio.
Annacamento ha un suono tetro che sa di morte (annegamento)
max | 09/10/2009 ore 16:50:52

l'arte di annacarsi suona meglio anche a me.
lasirenetta | 09/10/2009 ore 17:04:00


io sceglierei il libro dal titolo "annacamento". Mi fa pensare a comportamenti, situazioni, modi di vivere, anche modi di narrare.
"L'arte di annacarsi" mi sa tanto di un saggio sul comportamento.
fara | 09/10/2009 ore 17:13:20

come ti ho detto poc'anzi, l'arte di annacarsi.
A.S. | 09/10/2009 ore 17:18:17


Scusate, "L'arte di annacarsi" mi sa un pò di "Bonsai senza segreti" o "L'arte della tavola"....insomma di manuale remainder. E' un pò "secco".
Non so di cosa tratti il...libro...l'articolo....e se ci aggiungessi un aggettivo? Tipo "La sublime arte di annacarsi"...
antonia | 09/10/2009 ore 17:21:57

L'annac..arte
marina | 09/10/2009 ore 17:24:55


Vabbè, sublime come aggettivo faceva schifo.....
antonia | 09/10/2009 ore 17:28:43

"Annacamento" di Roberto Alajmo
Paola | 09/10/2009 ore 17:37:24


L'arte di annacarsi non e' un how to all'americana. Mi da più l'idea di " lo Zen e l'arte della manutenzione della bicicletta" ovvero di un saggio sull'annacamento
Max | 09/10/2009 ore 17:42:49

E allora..."L'arte dell'annacamento"?
antonia | 09/10/2009 ore 17:46:18

Tipica soluzione all'italiana, no?
antonia | 09/10/2009 ore 17:47:12

E' una specie di saggio, comunque.
roberto alajmo | 09/10/2009 ore 17:47:42

"il saggio annacamento"
marina | 09/10/2009 ore 17:48:21

Se è consentito proporre una terza opzione...
Meccanica dell'annacamento
XXX | 09/10/2009 ore 18:03:42

"Annàcati"
l'aritmetica siamo noi | 09/10/2009 ore 18:14:13

Il Giusto Annacamento
...ed ora basta che mi sto annacando assai
marina | 09/10/2009 ore 18:15:07


L'arte di annacarsi (è un'arte infatti, mica possono farlo tutti...)!
Eliana | 09/10/2009 ore 18:21:31

"L'annacamento"
fara | 09/10/2009 ore 18:31:07


Una curiosità, da non siciliana: il significato di annacarsi?
Visto, Roberto, che hai chiesto il parere dei non lettori, magari chiarirlo aiuta i non siciliani a chiarire i dubbi e, quindi, ad esprimersi.
Io, che siciliana non sono ma terrona sì, lo interpreto come un atteggiamento mentale, un modo di "prendere tempo".
Potrebbe annacarsi l'uomo - inteso come essere, non come sesso - che non vuole crescere, prendersi delel responsabilità. Cosi' come potrebbe annacarsi un politico che si barcamena tra mille possibilità - ecco sì, il PD si sta annacando in un congresso perenne - così come potrebbero annacarsi persino una terra ed un popolo che fanno solo finta di voler cambiare ma che in realtà fanno di tutto per rimanere attaccati alle proprie consuetudini, anche a quelle più deleterie.
Ecco, io l'ho inteso così e mi piacerebbe se sono nel giusto oppure no.
/domanda accessoria. Esiste anche un annacarsi "dinamico"? Penso al Gattopardo, al cambiare tutto perchè nulla cambi. E' annacamento anche questo, anche se di tipo "attivo"?
teresa de masi | 09/10/2009 ore 19:32:43

Annacamento = il massimo del movimento col minimo di spostamento.
roberto alajmo | 09/10/2009 ore 19:41:42


Spostarsi e non muoversi...
Agitarsi magari, ma non riuscire a fare nè un passo avanti nè uno indietro.
Ho associato automaticamente l'idea di "annacamento" ad un'altalena: puoi dondolarti poco, e sfiorare sempre la terra con i piedi... Così, per paura di andare troppo in alto... Oppure puoi dondolarti forte, vedere il cielo da vicino e comunque non riuscire a raggiungerlo. Questo è la mia concezione (estendibile a tutti i campi) dell'annacamento, che trova particolare riscontro nell'annacamento dell'Italia in genere e della Sicilia in particolare.
Eliana | 09/10/2009 ore 19:46:15

Fisico, quindi. Non mentale.
/Completamente fuori strada. Però continuo ad immaginarlo come un' "arte". Ma da non siciliana, preferisco mantenermi alla finestra e godermi la discussione. Che mi pare meglio.
teresa de masi | 09/10/2009 ore 19:46:50

Per me l'annacamento è tanto fisico quanto mentale...
Eliana | 09/10/2009 ore 19:50:11

Ho capito cosa mi ha portato fuori strada: l'origine calabrese. In calabrese, infatti, "annacare" e' cullare, dondolare. Movimento sì, quindi. Ma solo apparente.
teresa de masi | 09/10/2009 ore 20:16:36


Intanto bisogna chiarire se trattasi di annacamento femminile (oscillazione della natica), annacamento maschile (oscillazione del basso ventre) o annacamento neutro (oscillazione del pensiero), in quanto i tre concetti sono profondamente differenti.
federico | 09/10/2009 ore 20:42:49

E se invece di "annacarsi" fosse "s'annacare"?
Musicalmente mi suona molto meglio
antonia | 09/10/2009 ore 23:08:04


@ Teresa DM:
credo, a meno che non mi sono rincoglionito del tutto, che in siciliano è uguale al calabrese
max | 10/10/2009 ore 01:19:13

L'imperativo "Annacàti", magari preceduto da un "Amunì", significa "Muoviti" (E sottende un "Non vedi che è tardi?".
l'aritmetica siamo noi | 10/10/2009 ore 07:26:45


@Max, grazie ma temo che allora ci sia qualcosa che mi sfugge. Dalla descrizione di Roberto mi è sembrato qualcosa di diverso. Evidentemente - sai che novità? ;-) - non ho capito un tubo.
Attendo l'evolversi del dibattito. Magari, chissà, riuscirò a farmi un'idea più precisa. Intanto, confesso, leggere di differenze di sfumature, anche sottili, mi piace un sacco. :)
teresa de masi | 10/10/2009 ore 07:40:38

"è tutta'ca s'annaca" si dice anche di persona che si dà arie senza averne alcun presupposto.
questo è uno dei significati che conosco...
Insomma Alajmo, verso dove ci dobbiamo "annacare" per aiutarti????
marina | 10/10/2009 ore 08:16:46


visto che siamo in tema, mi permetto di inserire qui un mio vecchio "studio sulla parola", tratto dal mio ormai defunto blog:
Che strane parole, catamiàrisi ed annacàrisi!
Due parole per lo stesso concetto, ed ognuna di esse con lo stesso duplice, contemporaneo, opposto significato di "muoversi" e "perdere tempo".
Di chiara matrice araba (naq'a(h) = culla), annacàri significa cullare, dondolare, ma al riflessivo, annacàrisi prende il significato di muoversi con sollecitudine, oppure anche perdere tempo, dondolandosi sul posto senza muovere un passo. E così potrai sentire la mamma affacciata al balcone chiamare con insistenza il ragazzino che gioca in strada, gridando:
Salbatooooreee, annaaaaàcati! (Salvatore, muoviti!)
oppure anche:
Salbatooooreee, non ti annacaaaaaàre! (Salvatore, non perdere tempo!).
Di probabile derivazione greca, catamiàrisi, con quel prefisso katà che significa, fra le tante cose, anche "verso, in direzione di" e con quel "mio" alla fine che mi fa pensare al greco maomai che indica aspirazione (quindi aspirare a qualcosa e muoversi per raggiungerla?), è usata in genere in frasi negative, anzi è comunissima la locuzione "non mi pozzu catamiari", non riesco a muovere un muscolo. Ovviamente, è altrettanto diffusa la locuzione imperativa: "catamìati"! che corrisponde al non ti annacàre di cui sopra... tutto chiaro, no?
Poi è arrivato quel rompidialetti di Camilleri e tutta l'Italia si è convinta che i siciliani parlino tutti come Catarella o come il commissario Montalbano, che, agrigentinamente, usano "cataminàrisi"... ma l'etimologia di questa parola chiedetela al buon Andrea, che il camillerese io non lo parlo!
lasirenetta | 10/10/2009 ore 08:32:17

"Ma a viristi comu s'annaca?", Ma hai visto come sculetta?
l'aritmetica siamo noi | 10/10/2009 ore 08:32:18


Io ho trovato questi:
“Annacare”
Procedere lentamente in avanti e poi indietro verso destra è poi verso sinistra è così via di
seguito.
“Annacata”
La ritmica e caratteristica andatura con la quale il gruppo procede durante la processione il “mistero”è condotto a spalle dai massari che per alleggerire il peso della fatica e per seguire il ritmo scandito delle note delle marce funebri, con l’annacata sembrano far assumere ai personaggi del gruppo parvenza di movimento individuale.
Il termine ANNACATA nel dialetto siciliano è sinonimo di cullare e nel profondo amore dei trapanasi per i gruppi, sembra che con tale movimento essi nel vedere annacare il mistere si immedesimino nei massari che lo portano in spalla.
Personalmente, leggendo la definizione di Roberto (il massimo del movimento col minimo di spostamento) ho visualizzato il movimento delll'infernale joystick della playstation. Delirio.
Nina | 10/10/2009 ore 10:20:53

Il massimo del movimento col minimo di spostamento?
Allora, a me suona meglio:
L'ARTE DELL'ANNACATA
“(…) Il concetto dell’annacata mi pare molto pertinente, per esempio ai gruppi che fanno finta di governare qualcosa. Niente, infatti, meglio dell’ annacata, corrisponde all’idea del movimento stando fermi. Le vecchie generazioni collocavano la “naca” (termine dal quale deriva il corrispondente verbo), sopra il letto. Come un’amaca. Ogni tanto col piede la giovane coppia dava una spinta al neonato che magari stava svegliandosi, e la “naca” ricominciava a dondolarsi. Ma era ferma. Sempre lì sopra il letto.”
tamara | 10/10/2009 ore 13:15:42


cmq abbandoniamo per un attimo la nostra sicilianità annacatoria e a domanda semplice rendiamo risposta semplice: io sono più attratto da "Annacarsi"
federico | 10/10/2009 ore 13:32:04

volevo dire "Annacamento".... eheheheh
federico | 10/10/2009 ore 20:40:24


Mi sento chiamato in causa:
"L'arte di annacarsi", senza dubbio.
Mi fa pensare anche ad un altro paragone, sentito nei corridoi di Palazzo Reale tra gli eletti all'ARS: "appena uno s'immagina di poter diventare assessore si vede da come si annaca".
C'è tutto in questo verbo: l'arroganza e il servilismo, la strafottenza e l'insidiosità, l'abulia e la viscida melassa (leggasi Toscani sui giornali di questi giorni).
Ciao all'aiutomitragliere in seconda
Giuseppe | 10/10/2009 ore 21:10:34

Avevo detto che avrei taciuto, visto che non avevo capito un tubo. Ora, invece, scopro che non solo avevo capito ma anche intuito il senso dell'annacarsi a cui ti riferivi, roberto. Avevo scritto, infatti potrebbe annacarsi una terra, etc. etc., e proprio alla sicilia stavo pensando mentre scrivevo.
Quindi, voto. E confermo l'arte di annacarsi. A parte la parola "arte" che può piacere oppure no, io vedo una differenza tra "annacamento" e "annacarsi". Al primo attribuisco passività. Al secondo, invece, no. Insomma, parlerei di annacamento per chi si lascia annacare passivamente, per incapacità. Parlerei di annacarsi per chi invece sceglie di farlo consapevolmente. Per dare l'impressione, citando te, di spostarsi continuamente pur non facendolo mai.
Queste, le sensazioni (magari sbagliate) che mi arrivano dal diverso suono dei due vocaboli. Per questo, per quanto mi riguarda: annacarsi, senza ombra di dubbio.
/e giusto per aggiungere qualcosa di nordico alla discussione, qui a modena si dice "muovere l'aria". In qualche modo, lo stesso concetto: espresso con parole diverse ma uguale nel senso. A mille e passa km di distanza. Alla faccia di bossi, borghezio e compagnia.
Teresa | 11/10/2009 ore 00:27:59


preferisco "Annacamento", può suscitare più curiosità nei lettori fuor d'Isola, proprio per l'inutilizzato uso della parola, in qualsivoglia senso noi siciliani (perchè ne sono emersi più d'uno)invece la usiamo.
"Annacamento" è secco. Secco è il contenuto del saggio, adesso che ho letto qualche riga. "L'arte di..., può creare il sospetto di un uso manualistico dello scrivere, laddove, purtroppo, mi sembra che ai futuri lettori non ci sia proprio nulla da insegnare.
questo è l'umile marina-pensiero. Buona domenica a tutti.
marina | 11/10/2009 ore 08:46:38

Lo Zen (quartiere) e "L'arte di annacarsi"
Nina | 11/10/2009 ore 09:29:55


Se devo scegliere tra i due, scelgo L’ARTE DI ANNACARSI (sia per il suono, sia per i riferimenti aulici - pazienza per la manualistica); tuttavia come titolo non mi soddisfa appieno, su due piedi mi viene L’ANNACATA ma mi sorride anche il termine più semplice NAKE (la parola greca - vello di pecora - da cui deriva il nostro annacarsi) potrebbe aiutare i non siciliani ad immaginare il dondolio molle ed inutile del branco.
Ciao Roberto,grazie.
valeria | 11/10/2009 ore 10:08:44

Direi senz'altro: "L'arte di annacarsi".
Tre ragioni:
Perchè è un titolo/frase (in questo momento, in my opinion, i titoli frase tirano di più sul mercato)
Perchè è un misto di italiano/siciliano: più catturabile e leggibile anche dal lettore di centro/nord
Perchè c'è una certa allitterazione.
marid | 11/10/2009 ore 10:21:06


Ho letto divertita ed interessata i vari commenti... mi pare un bel titolo: "L'ARTE DELL'ANNACARISI".
Ciao
Maruzza Battaglia | 11/10/2009 ore 11:01:43

Annacamento, che secondo me ha anche dei connotati territoriali molto marcati.
marco | 11/10/2009 ore 11:15:13


“Annacamento” mi fa pensare a "Vagabondaggio".
Gianluca | 11/10/2009 ore 11:18:46

Premetto che comprerò il libro, qualunque sia il titolo. Ritengo anche che "annacamento" sarebbe più adeguato, stando alla scheda, e stando anche alla nostra (sicula) predisposizione all'annacarci. Ciononostante i titoli di una sola parola sono impegnativi e possono anche allontanare l'acquirente. A maggior ragione se non è siculo/a. Quindi, se devo votare, voto per "l'arte di annacarsi". Ma se potessi proporre, suggerirei "il gusto di annacarsi", che forse esprime di più l'amatorialità, mentre "l'arte" farebbe pensare a una professionalità in contraddizione con il termine successivo. Capisco però che anche gli ossimori hanno una loro potenza.
Marina | 11/10/2009 ore 11:22:01


Be', Marina, non è escluso che in questa terra ci sia anche anche chi pratica l'arte di annacarsi come un vero e proprio lavoro...!
Eliana | 11/10/2009 ore 11:29:59

"L'arte di annacarsi", dopo lunga riflessione. E' più ironico, più intrigante.
"Annacamento", sì è più secco e perentorio, ma può sfuggire ai non siciliani-meridionali e può essere straniante e non necessariamente seducente. Poi pensavo che sembra il nome e cognome di una tipa: Anna Camento.
maramaus | 11/10/2009 ore 12:03:49


Non può mancare il parere/voto dell'assessore alla cultura:
L'arte di annacarsi. Annacamento mi pare troppo secco.
E poi annacarsi è proprio un'arte, la risposta siciliana all'arte di arrangiarsi dei napoletani: loro si arrangiano, noi ci annachiamo.
Daniela | 11/10/2009 ore 12:03:55

Maramaus, Anna Camento è per caso parente di Anna Camilla? (Scusate, insegnare in una scuola di frontiera mi ha fatto scadere nel pecoreccio in poche settimane).
Daniela | 11/10/2009 ore 12:05:27


"Annacarsi" mi pare comprenda un po' tutte le sfumature fin qui evidenziate. "Annacamento" mi sembra riduttivo, nella sua icastica sintesi. Dunque, ribadisco: "L'arte di annacarsi".
maramaus | 11/10/2009 ore 12:06:57

Daniela, ho fatto le acrobazie per non citare la signora Camilla, che sicuramente è parente di quel (tuo) lapsus sublime che tutte le volte che mi sovviene mi fa scompisciare ("Sucola")!
maramaus | 11/10/2009 ore 12:09:12


Ciao Roberto, come stai? ho appena letto la bozza della scheda del tuo nuovo libro e già mi sembrano bellissimi idea e contenuti. Nel leggerTi immaginavo il risveglio di un viaggiatore che ad ogni risveglio crede di trovarsi in luoghi ed epoche diverse e poi lentamente scopre di non essersi mai spostato. Così inteso, un titolo potrebbe essere "Svegliarsi in Sicilia". A presto e buon lavoro
nadia spallitta | 11/10/2009 ore 12:10:14

Si vota fino a stasera, ma già adesso vi devo ringraziare, vecchi e nuovi amici.
La cosa strana è che i vostri commenti illuminano retrospettivamente quello che ho scritto.
Vi ricordo che la scelta è secca, e in finale sono arrivati ANNACAMENTO e L'ARTE DI ANNACARSI.
Per vostra curiosità vi dico che in semifinale è stato eliminato A MACCHIA DI GATTOPARDO.
roberto alajmo | 11/10/2009 ore 12:21:37


Grazie a questa discussione sto scoprendo una mia "sicilianità" intrinseca che avevo sempre rifiutato, nonostante i miei molti amici siciliani insistano da tempo nell'attribuirmela. La ciliegina sulla torta è questo "a macchia di gattopardo", di cui non sapevo ma che conferma il mio sospetto sull'annacamento "dinamico" su cui ho chiesto lumi, citando proprio il gattopardo.
/però se qualcuno mi spiega "Anna Camilla" gliene sarei grato. Altrimenti, pazienza. Contuinerò a sentirmi tonta che tanto ci sono abituata... ;-)
teresa de masi | 11/10/2009 ore 12:35:25

Daniela, Maramaus! Ma siete monelli assai assai.
fara | 11/10/2009 ore 12:38:47


Teresa, ti ho risposto in privato... Che qui le parolacce non le posso dire...! :)))
Eliana | 11/10/2009 ore 12:44:45

Caro Roberto,
sicuramente sai che ANNACATA significa anche la cantilena, la musica della parlata (es. l'annacata palermitana).
Che ne dici de L'ANNACATA?
Oppure, visto che ANNACARSI vuol dire pure sbrigarsi, ANNACATI! oppure PERCHé NON TI ANNACHI?
Maria Lucia Riccioli | 11/10/2009 ore 15:03:29


Il mestiere di annacarsi.
Annacarsi è il mio mestiere.
X (il protagonista) si annaca.
Maria Lucia Riccioli | 11/10/2009 ore 15:05:43

l'arte di annacarsi rende perfettamente l'idea di come si pone il palermitano rispetto al resto del mondo. Però, volere usare la parola arte,lascia trasparire una certa gioia o, peggio ancora è come se ci fosse sempre una visione del mondo positiva,dovuta alla capacità di non reagire in tempi brevi,alle catastrofi che si abbattono sui siciliani. < />Beh, alla luce di ciò,direi che è perfetto.
a presto
gemma iacona | 11/10/2009 ore 17:30:22


Si tratta del titolo del tuo nuovo libro… bè, in questo caso, allora…
Accantonando il target dei lettori siciliani, a cui ben note sono tutte le sfumature dei termini “annacamento”, “annacata”, “annacare” e “annacarsi” io credo che un titolo come “L’arte di annacarsi” possa “suonare” particolarmente interessante a tutti quegli italiani che ancora ignorano il significato del verbo “annacarsi”, poiché la frasetta magica “L’arte di… “ inevitabilmente farebbe scattare un’associazione con la celebre espressione “L’arte di arrangiarsi” (molto conosciuta anche all’estero) “In cosa consiste esattamente questa arte siciliana? In cosa differisce da quella napoletana?” Un titolo del genere è un vero e proprio invito a saperne di più. È uno stimolo alla curiosità del lettore.
L’associazione di idee potrebbe giocare un ruolo importante, Roberto, in un libro che non è un romanzo, bensì “Un viaggio nella geografia, ma anche nella filosofia, nel folklore e nella gastronomia”. Penso a “Palermo è una cipolla” che in lingua tedesca è stato tradotto con “Palermo sehen un sterben” (“Vedi Palermo e poi muori”). Infatti, anche nei paesi di lingua tedesca la leggendaria frase “Vedi Napoli e poi muori” è assai nota.
tamara | 11/10/2009 ore 19:32:13

Spesso mi dà pena, ma a volte mi piace considerare l'annacamento un'arte. Ma tenendo conto che l'arte può coinvolgere fino alla sofferenza, "L'arte di annacarsi" mi sembra perfetto.
yorick | 11/10/2009 ore 20:10:11


Senza nessun dubbio, voto “L’arte di annacarsi” . E questo è il voto di una lettrice, ne siciliana , ne italiana. M’attira, m’incuriosisce e mi da voglia non solo di sapere cosa significhi “annacarsi” ma soprattutto perché annacarsi sarebbe addirittura “un’Arte”.
Ho letto “Palermo è una cipolla” anzi l’ho divorato, attirata ed incuriosita, prima di tutto, dal titolo. Ma una domanda mi era anche venuto spontaneamente. Perché Palermo sarebbe una cipolla? Ed ho scoperto un mondo meraviglioso.
Il titolo deve attirare e suscitare la curiosità, vero. Ma trova il suo vero potere quando crea, nel lettore, una domanda, lo fa’ interrogarsi. In tal caso, egli non può fare a meno di comprare il libro per trovare la risposta.
Annacarsi, tampasiare e quante altre meravigliose parole sicule … non sono parole da tradurre ma sono concetti da spiegare e da condividere. Solo leggendo il libro si ci arriva.
Grazie in anticipo Roberto per questo nuovo libro. Non vedo l’ora di leggerlo.
Chris, Firenze | 11/10/2009 ore 21:17:46

beh...a pensarci bene...se ancora non hai proprio deciso...tanto per semplificare...uhm...ANNACARSI (che suona veramente strano a chi leggerà il titolo e susciterà curiosità)...o...perché no...ANNACULIAMENTO...che oltre ad essere ridicolo, evoca immagini erotiche...ehm...esotiche :-)
Tindara | 11/10/2009 ore 22:06:47


Se si deve seguire, come sembra, il ritorno al dialetto o ad un misto di lingua-dialetto, patrocinato in forma così aulica e irresistibile da padre Camilleri, avendo sotto gli occhi l'avidità scatenata dei saccheggiatori di territorio e di paesaggi, scriverei un libro in linea con questa moda(se ne avessi le capacità)intitolandolo "Lassa l'ossu!".
Antonio Carollo | 11/10/2009 ore 22:36:32

il mio voto secco: "L’arte di annacarsi”.
Egidio | 11/10/2009 ore 23:59:56


ehi Roberto, se posso, se sono ancora in tempo, vorrei votare anch'io!
Io escluderei l'arte di annacarsi perché mi suona quasi presuntuoso. La parola stessa, arte, porta in sé un'idea di bellezza e in fondo contraddice l'annacarsi che con il suo moto 'statico' a volte porta guai. Un titolo così mi sembrerebbe, da lettore, un fastidioso indizio, una soluzione, una dichiarazione un po' presuntuosa di buoni intenti.
Così, roberto, voto per quell'altro ma con una piccola modifica: aggiungerei l'articolo.
L'annacamento.
Mi sembra che così risulti più musicale, onomatopeico quasi, l'articolo davanti ne amplifica il movimento, mi pare quasi che oscilli la parola stessa.
Beh, perdonatemi l'intrusione, un saluto a tutti voi del forum e complimenti a te roberto, perché so già che il tuo nuovo libro mi piacerà un sacco...
PaolaM. | 12/10/2009 ore 00:06:21

vogliamo il risultato!
max | 12/10/2009 ore 00:41:52


A quanto pare "L'arte di Annacarsi" è stata eletta dal popolo...
Aggiungo solo che è bello avere tanti amici, e certe volte amici che conosco appena, o non conosco affatto.
Grazie a tutti voi.
roberto alajmo | 12/10/2009 ore 05:51:36

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Daniela Vaccaro | 02/03/2010

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