LA CALUNNIA E' UN VERMICELLO
Riporto qui sotto alcuni frammenti di La parola contro la camorra, di Roberto Saviano. Nel suo caso si parla di massimi e drammatici sistemi criminali. Ma secondo me se ne possono trarre insegnamenti che riguardano le cose di cui stiamo parlando in questi giorni. Su un tema insidioso, in particolare: la delegittimazione di chi ha deciso di non rimanere in silenzio:
L'elemento fondamentale per questi poteri è dimostrare che tutti abbiamo vizi, tutti siamo sporchi, tutti seguiamo due cose: il potere, e dunque fama e denaro, e le donne
Non si sta opponendo al sistema di cose, si sta opponendo perché vuole guadagnare di più, perché vuole spazio maggiore. Si è pentito perché non è diventato capo. Ci sta denunciando perché non l'abbiamo fatto guadagnare, perché vuole prendere il nostro posto. Ne sta scrivendo perché non ha il fegato o le capacità per diventare uno di noi...
Come si può salvare la parola da questa terribile doppia condanna? Facendo sì che non appartenga più a una singola persona. La parola, se smette di essere mia, di altri dieci, di altri quindici, di altri venti e diventa di migliaia di persone, non si può più delegittimare, perché anche se si delegittima me quelle parole sono già diventate di altri.
Quando mi chiedono perché racconto, rispondo semplicemente: "...e perché tu non racconti?.
(Illustrazione: Sandro Botticelli, "La calunnia", dettaglio: la Verità e la Menzogna)