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DA VITTIME A CARNEFICI

Nei commenti per il venticinquennale della strage dell’Heysel, emerge un’opinione diffusa: quel che successe quel giorno non è servito da insegnamento. Il calcio, semmai, è scivolato ancora lungo il piano inclinato della barbarie. Per le famiglie con figli andare allo stadio è diventato un azzardo sempre più grave.
Secondo uno schema interpretativo magari un po’ usurato: quelle morti non sono servite.
Il che è vero soltanto in un’ottica italocentrica, come quella che sempre contraddistingue l’opinione pubblica del nostro paese.
In realtà, dopo i morti dell’Heysel, e dopo aver scontato una lunga squalifica internazionale, il calcio inglese si è emendato. Basta guardare una partita di Premier League per rendersene conto: i carnefici si sono redenti.
Chi invece non ha tratto alcun insegnamento da quella strage sono le vittime, ossia gli italiani.
Il contesto del calcio italiano è semmai peggiorato, predisponendo i propri tifosi a passare dal ruolo di vittime a quello di carnefici.

(Illustrazione di Loredana Salzano)

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Roberto Alajmo | 29/05/2010

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