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E' stato il figlio


SEMPRE COSI' FINISCE L'AVVENTURA DEL SIGNOR BONAVENTURA

(Da Repubblica)
Qualcosa ci sarebbe da ridire anche nel merito della vertenza Gesip, che si presenta come un thriller di cui tutti conoscono il finale. E’ scontato che la questione verrà risolta con i fantastici quaranta milioni di euro che Silvio Berlusconi ha promesso al sindaco Cammarata. Chi conosce l’andazzo di questo genere di proteste sa anche quali saranno tempi e modalità del miracolo. Persino la data dell’annuncio è scontata: 4 maggio, in occasione della visita a Palermo dell’Amato Leader.
I contanti, poi, verranno versati quanto più a ridosso della prossima tornata elettorale, per rinnovare ancora una volta il patto di gratitudine sospesa che vincola ogni precario al suo politico di riferimento. Solo col rispetto dei tempi previsti i Masanielli di oggi si trasformeranno in altrettanti galoppini elettorali. Né vale la pena di contare sullo spirito di cittadinanza di persone tenute in un eterno bilico esistenziale, e quindi portate ad accontentarsi di qualsiasi uovo oggi, rinunciando alle galline dell’indomani. Chi ha l’urgenza del quotidiano non è in condizioni di apprezzare la differenza che passa fra una protesta per il “diritto al” lavoro e una per il “favore del” lavoro.
Alla luce di tutte queste considerazioni, per quanto esasperata e cruenta, la protesta dei lavoratori della Gesip possiede un retrogusto leggero, quasi teatrale. Un gioco delle parti in cui tutti gli attori sanno che alla fine l’assedio porterà il frutto miracoloso dei milioni che servono a tirare avanti per altri sei mesi. Una cifra che rappresenta l’adeguamento all’inflazione del milione che il signor Bonaventura riscuoteva immancabilmente alla fine delle strisce a fumetti di Sergio Tofano. Come il signor Bonaventura, il sindaco a un certo punto arriverà ex machina a risolvere tutti i problemi con un bell’assegno formato XXL. La protesta di questi giorni è inutile perché inutile è pretendere che l’assegno arrivi prima del tempo: non sortirebbe l’effetto di suscitare la gratitudine elettorale.
Questa è l’aggravante della guerriglia urbana di questi giorni: la sua sostanziale inutilità. Il finale è scontato. Risparmiamoci almeno finta suspense e altri cassonetti rovesciati.

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Roberto Alajmo | 23/04/2011

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