L'AMICO FRESCONE
Fra le pieghe del momento drammatico che l’Italia sta vivendo, fa piacere trovare ogni tanto il sollievo di un sorriso.
Forse per rassicurare la popolazione, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi negli ultimi giorni ha fatto ricorso diverse volte a un espediente il cui prototipo č la celebre formula “Amico Putin”.
“Stasera mi sentirň con Obama…”. “La signora Merkel mi ha fatto arrivare il suo apprezzamento…”. “Oggi mi ha chiamato Sarkozy…”. Da notare che sono sempre loro a telefonargli: e resta sottinteso che lui risponde solo per cortesia. Quasi certamente la conclusione č: "...Ogni tanto fatti sentire pure tu, Silvio".
Fa quasi tenerezza questo bisogno di ostentare le proprie conoscenze per darsi aria.
Tutti abbiamo un amico del genere, un po’ millantatore, che quando parla di Eco lo chiama Umberto. O Tornatore, invece, Peppuccio.
Gli amici cosě non fanno male a nessuno, nella loro insicurezza vanagloriosa. Al limite li si considera un po’ fresconi.
A chi verrebbe in mente di affidargli il destino di una Nazione?