SVEGLIATEMI FRA UN'ORA
Personalmente, sono affascinato soprattutto da quella prima ora trascorsa dopo l’impatto della Concordia con il fondale. Quell’ora trascorsa senza che il comandante Schettino lanciasse l'allarme, anzi rassicurando i passeggeri.
Verrebbe da pensare che si è lasciato prendere dal panico e non ha capito più niente.
Ma esiste un’altra motivazione psicologica che si attaglierebbe di più a Schettino come prototipo umano nazionale.
Le telefonate intercorse in quel lasso di tempo testimoniano che sapeva di aver fatto un guaio. E quindi?
Quindi, forse, Schettino ha deciso di prendersi quell’ora di ulteriore incoscienza, cercare di godersela o anche solo sottrarla al disastro della sua vita successiva. Sarebbe stata, per lui, un’ora in più in quell'universo felice di divise bianche, orchestrine e secchielli con ghiaccio e champagne.
Sapeva che dopo sarebbe finito tutto, e ha deciso di fottersene del mondo, cercando di vivere alla grande quei sessanta minuti che gli restavano.
Che ci sia riuscito, è discutibile. Il punto è un altro: noi italiani abbiamo vissuto allo stesso modo per gli ultimi vent’anni. Chi trova la spudoratezza di difendere Schettino, difende se stesso: cosa sarà mai quell’unica ora di codardia?

Roberto Alajmo | 30/01/2012
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