FORSE STO DIVENTANDO VECCHIO
Cè qualcosa di stucchevole in ogni partito preso. Nella fattispecie: pro e contro la magistratura e certi magistrati in particolare.
Viene da mettere le mani avanti: mai amato certi esibizionismi, da parte di chiunque. E quindi se vedo un giudice, ma anche un politico, comparire in troppi titoli, troppe foto, troppi telegiornali, subito mi insospettisco.
Per cui ho pensato di fare un esercizio d'osservazione. Mi sono messo a seguire Antonio Ingroia sforzandomi di prescindere dai contenuti, disinteressandomi programmaticamente delle sue indagini, cercando di concentrarmi sulle forme. Solo sulle forme, visto che sui contenuti tutti ritengono di possedere la verità assoluta.
Ingroia parla basso. Non di rado fa una pausa prima di rispondere alle domande. Sorride. Adopera toni pacati. Dice di essere addolorato per le polemiche, dichiara massimo rispetto per le cariche dello Stato.
Lo ascolto parlare e mi pare una persona serena che trasmette serenità.
Viceversa, i suoi avversari urlano. Fateci caso: qualsiasi cosa Ingroia faccia o dica: urlano.
Devo essermi trasformato in un signore di mezzetà, perché mi scopro a pensare che le buone maniere contano. Contano un sacco.