UNA LEZIONE DI VITA, PROPRIO
Il controllore sale sull’autobus. Qualche ragazzo scende a precipizio. Fra quelli che non fanno in tempo – sorpresa! - c’č un signore attorno ai sessanta. Uno abbastanza conosciuto, fra gli addetti ai lavori. Uno che di mestiere fa il “l’operatore culturale”. Uno che lavora molto con i finanziamenti pubblici.
Quando il controllore gli chiede il biglietto lui lo aggredisce:
- Il biglietto?! Dovreste vergognarvi per il servizio che fornite, piuttosto! L’autobus č fetente, l’ho aspettato un’ora! Vergogna! Vergogna!
La parola “vergogna”, specie se seguita da un adeguato numero di punti esclamativi, č un cavallo di battaglia che garantisce successo di pubblico. In pochi secondi gli altri passeggeri sono tutti dalla sua parte. Mugugni, proteste:
- Ha ragione, ha ragione…
La strategia ha una definizione, in siciliano: Acchiana p’un cŕriri. Letteralmente: Sale per non cadere. Molto piů nobilmente, per gli anglosassoni: when in trouble, go big.
Alla fine i controllori provano nei suoi confronti una specie di pena mista a sfinimento, e lo lasciano andare via senza multarlo.
Lui scende dall’autobus sdegnato, come se fosse una sua libera scelta di cittadino indignato per la scarsa qualitŕ del servizio. Ma prima di uscire trova il tempo di dire a un ragazzo, al volo:
- Hai visto come si fa?