ALLARGARE IL CAMPO, APRIRE IL CUORE
Mi pare che nessun critico finora abbia sottolineato a dovere il punto fondamentale di Via Castellana Bandiera, il film di Emma Dante.
La storia, imperniata su una controversia automobilistica che finisce in cancrena, è nota.
Il paradosso è che il vicolo dove le due automobili si fronteggiano non è affatto un vicolo, ma uno stradone a tre corsie. Ciascuna delle contendenti potrebbe sterzare e svincolarsi in qualsiasi momento.
Questo dettaglio, evidente nelle inquadrature in campo lungo, getta una luce metafisica su tutta la vicenda, e trasforma il film in una metafora di Palermo: la Città che si va a incastrare negli angoli malgrado gli spazi che ha a disposizione.
Piccinerie, orgoglio malriposto, gioco del fotticompagno: la sciagura del vicino sembra essere diventata lunico vero movente cittadino.
Per questo il film di Emma Dante, che a prima vista può sembrare la descrizione di un abisso di degrado, rappresenta invece una fiammella di speranza. Si esce dal cinema col cuore aperto.
Senza lo stucchevole accecamento dell'amore incondizionato per la Città: basterebbe trovare qualcuno capace di inquadrarla in campo lungo.

Roberto Alajmo | 13/09/2013
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