DIRITTO DI FUGA
Quel che vale come diritto per il lettore, dovrebbe valere anche per ogni spettatore.
A cominciare dal diritto-sollievo di mollare a metà uno spettacolo che non ci prende.
Senza livore e senza sentenze capitali. Basta lasciare la sala con discrezione e dileguarsi.
Nemmeno bisogna essere drastici e giudicare la fatica che cè comunque dietro ogni messinscena. Non serve dire è brutto. Basta dire: Non è per me. Come per ogni libro esisterà un lettore capace di apprezzare, anche per gli spettacoli, ci sarà qualcuno in grado di apprezzare. Ma resta sacrosanto il diritto di poter dire: preferisco di no.
La vita è già troppo breve, e tra il mio teatro ideale la vita vera ci deve essere una scorciatoia molto rapida.

Roberto Alajmo | 05/10/2013
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