SE INVITO UN PORCO, MI ASPETTO CHE LA FACCIA IN SALOTTO
Fa quasi fisicamente male vedere Daniela Santanché fantasticare sulla prospettiva di una telecamera nelle mutande di Ilaria D'Amico.
Fa male la noncuranza con cui la Santanché pronuncia quella frase. Noncuranza che vorrebbe essere chic e che invece, proprio per questa pretesa, risulta ancora più volgare.
Fa male la reazione blanda della D'Amico, che quasi fa finta di non aver capito.
Lo spettatore è portato a desiderare una reazione più energica da parte della conduttrice, ma una reazione più energica poteva solo mettersi a gareggiare sul piano della trivialità.
Pur essendo vittima, e pur parteggiando ovviamente per lei, non si può tuttavia negare che la colpa è proprio di Ilaria D'Amico.
Le persone come la Santanché non si invitano. O, se si invitano, lo si fa nella speranza che facciano casino, cioè audience.
E' come quando uno sciatore imprudente provoca la valanga che lo travolge.
Si pensa: pace all'anima sua, ma se l'è proprio andata a cercare.