IL LAVORO SI PAGA (ANCHE AI RICCHI)
Ugo Zampetti è il nuovo segretario generale del Quirinale. Lo ha nominato il neo-presidente Mattarella specificando che non percepirà alcun compenso.
A parte il fatto che Zampetti ha già una bella pensione, a preoccupare ancora di più è la resa al populismo che trapela dalla specifica: senza compenso.
A tutti i livelli sta prevalendo la teoria che il lavoro non ha bisogno di essere pagato. Ai livelli più bassi per le regole distorte del mercato occupazionale; e ai livelli più alti perché così vuole il popolo.
Ma gratis lavorano solo i disperati, che non hanno scelta, e i malintenzionati, che sperano di ottenere un'indebita rendita di posizione.
Siccome Zampetti non è né disperato né malintenzionato, meriterebbe un giusto compenso. Oppure, in alternativa, si goda la pensione e faccia largo a qualche giovane brillante e capace, senza padrini, pagato il giusto per un incarico del genere.

Roberto Alajmo | 18/02/2015
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