ESISTE IL DESTINO
Rischia di passare per algida la madre del bambino morto precipitando da un ascensore nella metro Furio Camillo, a Roma.
Scagiona i tecnici che hanno cercato di aiutarla a uscire dalla cabina bloccata. Accetta persino le condoglianze del sindaco Marino, sommariamente accusato ormai di qualsiasi disgrazia si verifichi all'interno del Grande Raccordo Anulare.
L'opinione pubblica è disabituata al fair play con cui certe volte bisogna accettare che le cose, anche le cose peggiori, semplicemente succedono.
Accettare non significa condividere, e nemmeno capire. Significa convivere con l'idea che esista una cosa chiamata destino, che certe volte si riserva di pensarla diversamente, anche su questioni che riguardano noi o persone a noi care.
Scrivendo "Notizia del Disastro" mi accorsi che l'elaborazione del lutto di molti familiari delle vittime era resa impossibile dalla convinzione che un incidente aereo non potesse essere una semplice sciagura. Avevano bisogno di pensare che ci fosse dietro una trama, un complotto, una responsabilità per cui chiedere una giustizia già sulla terra, in attesa di quella divina, ancora tutta da dimostrare.
Non funziona così, purtroppo.

Roberto Alajmo | 13/07/2015
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