L'UNICO VERO EFFETTO DI IMMUNI
Io, quando fu, l’app Immuni l’ho installata subito.
Perché quando si fa appello al mio senso civico io rispondo come un sol uomo (quale del resto sono: solo un uomo).
Come potevo sottrarmi? L’avevano messa giù pesante: era l’unico modo di tracciare il contagio e tenere sotto controllo la pandemia. Se qualcuno nella mia cerchia si fosse beccato il covid, io l’avrei saputo e avrei ricevuto tutte le informazioni comportamentali direttamente sul mio smartphone. Veniva quasi voglia di prenderlo, il virus, per vedere come funzionava.
Oggi, a distanza di oltre dieci mesi - dopo non avere ricevuto mai nemmeno una notifica, nemmeno un come stai?, nemmeno un sei ancora vivo? - il sospetto mi viene, che fosse una minchiata.
Magari benintenzionata, ma pretenziosissima e arzigogolatissima minchiata su vasta scala.
Non quindi un complotto per mettere il braccialetto elettronico all’intera popolazione mondiale, come sostenevano i soliti besserwisser, quelli che la sanno sempre più lunga di tutti.
Esiste pur sempre una differenza fra il complotto e la minchiata.
A rendere avvilente la constatazione non è tanto il tempo perso a istallare Immuni sul telefono, che era stato veramente poco, ma piuttosto quello perso a discutere per settimane sull’obbligo morale di installarlo, che aveva trasformato l’Italia in una palestra di etica spicciola.
Alla fine avevamo torto tutti, ma continueranno per sempre a credere di avere avuto ragione i complottisti. Che alla prossima occasione saranno tanti di più, potendo contare sull’ennesimo precedente di inefficienza (che spacceranno per malafede).
Funziona un po’ come la favola di al lupo al lupo: appellarsi al senso civico per questo genere di sciocchezze farà sì che il prossimo appello al senso civico farà sorridere persino me.
A consuntivo, possiamo dire che l’unico effetto di Immuni è stato di immunizzarci dal senso civico.

Roberto Alajmo | 08/02/2021
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