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Amore acrilico

Si incrociarono, nello spazio angusto della cucina e fu inevitabile. Lui la osservò, lasciando scorrere lo sguardo come una telecamera che riprende impietosamente tutto ciò che vede: le pantofole rosa, il pigiama con gli elefantini che spuntava da sotto la vestaglia, i capelli arruffati e le tracce di un trucco che non vedeva il latte detergente da molte ore. "Ti trovo meglio" disse. "Hai un colorito decisamente migliore. Passata la tristezza, vero?". "Passata la tristezza, vero?" pensò lei, mentre cercava il latte nel frigorifero, evitando accuratamente di incrociare il suo sguardo. "Vero?" continuò a pensare, "Vero? Vero? Vero?". "Si sto meglio, è tutto passato" disse alla fine, sfoderando un sorriso diretto al tavolino, tant´era la difficoltà che aveva a guardarlo. "Bene, allora io scendo" disse frettolosamente lui, mettendole una mano sulla spalla. Lei si girò lentamente, intuendo come si aspettasse un bacio ed il solito "buona giornata amore". Due mani invisibili spinsero in cielo l´estremità delle labbra, che abbozzarono un sorriso: "buona giornata amore", disse. Poggiò la tazza sul marmo, ancora piena di un latte freddo come il suo cuore e si avviarono insieme verso il corridoio, come lui desiderava, nel rituale di questa rassicurante miniprocessione. Attese che scomparisse alla vista, chiuse la porta alle sue spalle e si diresse verso il bagno per vedere se davvero indossasse la maschera che lui le aveva visto addosso. Trovò riflessi due occhi segnati dal trucco e dalle borse, dei capelli cotonati da un sonno agitato, una vestaglia blu pallido chiusa male. Nulla che facesse intendere ciò che lui aveva visto. Ma era così che doveva essere, per il suo "amore acrilico", pronto a sciogliersi alla prima pioggia. Si sedette sulla tazza, la testa tra le mani. Doveva trovare la forza di rinchiudere dentro di se quell´attimo di debolezza, quella breve parentesi di fragilità. Uscì dal bagno e vide il letto disfatto. Si rimise sotto le coperte con la speranza di sognare, qualsiasi cosa, ovunque purché lontano da lì. Testo e immagine di Luigi Riotta

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Daniela Vaccaro | 16/07/2008

Letto [1624] volte | permaLINK | CHI LEGGE, CHI SCRIVE  



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