LA SOLITUDINE DELLE BUONE INTENZIONI
In attesa di conoscere l'esatto inquadramento occupazionale dei 600 talenti scrutinati a Salemi, vorrei tornare sull'argomento per concentrarmi sulla figura dell'Assessore. Una persona che conosco personalmente e so armata delle migliori intenzioni. Ho provato a mettermi nei suoi panni, e capisco la sua amarezza. Non la condivido ma la capisco perfettamente. E' l'amarezza di chi si trova preso fra tre fuochi: da una parte Sgarbi, che certo non è una persona facile. Dall'altra le istanze del territorio che si possono immaginare, in un settore come l'urbanistica. E infine i suoi (ex) amici. Chiamando me, così come i compagni di molte altre battaglie, si aspettava che corressi al suo fianco. E trovarsi invece da solo dev'essere stata una delusione grande. Ma pure lui deve cercare di capire me: non posso mettermi a fare cortina fumogena in conto spettanze altrui. Quella del mio amico assessore è la solitudine del potere benintenzionato, per quanto l'espressione possa sembrare un ossimoro: gli do sei mesi di tempo, e tornerà a combattere le battaglie che vale la pena di combattere, e persino eventualmente perdere. (Gianni Allegra: "Cordiali saluti", acrilico)