La storia delle mie scarpe
Avevo un paio di scarpe perfette. Perfette per me, per i miei capricciosissimi piedi. Nere, robuste, apparentemente massicce, con suola un po' cingolata. Un design che in prima battuta non trovai seducente. Stavo per non acquistarle, difatti. Ma erano talmente comode che il dettaglio estetico passò in secondo piano.
E poi, poco per volta, apprezzai quelle scarpe perfette anche per il loro disegno pesante e leggiadro allo stesso tempo. Ma l'uso smodato (direi l'abuso) finì per logorare quella sinistra. Si scollò la suola (non era cucita, ma incollata: maledetti produttori).
Ricerca disperata di un calzolaio. Ne trovai un paio. Uno me la sistema per la modica cifra di dieci euro: durata due giorni. L'altro mi dice, con grande onestà, che la storia di quelle calzature (l'impossibilità a rimettere in vita la sinistra faceva defungere anche la destra: ah, qui nessuna metafora) era giunta al termine. Di stringhe, prima che le scarpe passassero a miglior vita, ne ho acquistato un discreto numero. Morale: comprate sempre due paia di scarpe uguali, specie se sono perfette.
Maramaus