BENTINTESO: TRANNE I ROMANZI MIEI E QUELLI DEI MIEI AMICI
Per essere questo il sito di uno scrittore, si parla pochissimo di letteratura. Ho fatto due conti: da quando abbiamo traslocato, un anno fa, solo una mezza dozzina di interventi. Mettendomi una mano sulla coscienza devo ammettere che il motivo è semplice: succedono già troppe cose nel mondo per doversi occupare pure di quelle inventate. Devessere colpa mia, o forse è un periodo, ma quando mi metto a leggere un romanzo mi succede sempre più spesso di essere preso da un senso di colpa. Penso: bello, ben scritto, ma che me ne frega? Me ne frega sempre di meno delle parole in quanto tali, di quanto bene siano allineate sulla riga. O meglio: che siano bene allineate è una condizione necessaria, ma non sufficiente. (Tutto questo per dire che invece il romanzo Brucia la città di Giuseppe Culicchia mi pare una felice eccezione).