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Cuore di madre


Palermo, centro storico, anno di grazia 2009

Stamattina, verso le cinque più o meno, siamo stati svegliati da un vociare proveniente dalla strada. Erano i parenti dei diciassette arrestati per spaccio che arrivavano davanti la squadra mobile (cioè davanti casa mia) al seguito del congiunto ammanettato. Le donne in pigiama e vestaglia: quelle da 100 chili e quelle da 35-40; mi ha sempre colpito questo confronto (che vista la mia vita nel centro storico ho sempre potuto fare), tra quelle ingrassate a pane e pasta (che costano poco) e quelle così affamate e abbiliate, sempre con la sigaretta accesa, senza più voce per una vita di urla, che sembrano dover morire da un momento all'altro. Sono madri, sorelle, mogli, fidanzate. I loro capelli tinti biondo platino mostrano abbondantemente la "ricrescita" nera (inserto: mia moglie era in una putia di via castro a comprare qualcosa, entra una ragazza e chiede "il colore da due euro", "è aumentato" dice il tizio, "ora è dueequindici". "Tu po' tieniri" è stata la risposta). E i bambini: tutti. Quelli piccoli avvolti nelle coperte e annacati nervosamente, al punto da essere scossi e schiaffeggiati se continuano a piangere. Le "femminucce" che corrono saltellando. I "masculiddi" già atteggiati a grandi, con le mani in tasca e il cappellino. Da un altra parte gli uomini: i fratelli, i padri, i cognati, gli zii, qualche amico. In silenzio, fumano appoggiati agli alberi o seduti sui maxiscooter con cui sono arrivati, non parlano. La sceneggiata spetta sempre alle donne: l'urlo quando la volante esce sgommando direzione ucciardone, l'ammollarsi delle gambe ed il sostegno delle sodali. I maschi salutano, e promettono di andarli a trovare al primo colloquio. E alla fine, dopo qualche sputo ai poliziotti e qualche insulto alle loro madri, si dileguano lentamente, in silenzio, scomparendo di nuovo dai vicoli da cui erano emersi. Palermo, centro storico, anno di grazia 2009 Giuseppe Scuderi Anche la foto (Palabrezza) è di Giuseppe Scuderi. N.d.R.: Siccome io abito proprio vicino alla via Mongitore (da me impropriamente ribattezzata Mongibello) quanto raccontato da Giuseppe mi suona del tutto familiare (persino la nota di colore sulla ricrescita dei capelli). Però mi piace sottolineare che l'inchiesta che ha portato agli arresti parte dalla segnalazione di alcuni genitori degli alunni della scuola elementare Nuccio, la stessa tappezzata per mesi di insulti nei confronti della Polizia, in segno di "solidarietà" nei confronti di Pasquale e Giuseppe, i due ragazzi morti durante un inseguimento. Io sono un'inguaribile ottimista e queste segnalazioni dei genitori le prendo come un segnale positivo.

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Daniela Vaccaro | 09/04/2009

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