Boris, Giuliano
La notizia della targa per Peppino Impastato tolta in padania mi fa pensare che la Polizia di Palermo di nomi da ricordare ne ha tanti, qualcuno me lo ricordo molto bene anch'io, incontrandolo quasi ogni giorno per vicinato. Nomi che non si dimenticano, oltre che per le lapidi, perchè simpaticamente "reincarnati". Come forse sapete, davanti la squadra mobile hanno sempre dimorato dei randagi, che si affezionano ai poliziotti di guardia e agli abitanti del quartiere che li nutrono. Qualche anno fa spuntò un cucciolo, oggi è un cane di non grande taglia, scuro con delle caratteristiche sopracciglia mielate, attivissimo, che di fatto "monta di guardia" abbaiando quando passa una macchina o odorando i pedoni. E siccome l'edificio della Mobile è dedicato al vicequestore assassinato il 21 luglio 1979, e il cucciolo cresciuto ne è parte integrante, lo hanno chiamato Boris. Lui lo sa, la mattina quando passo lo chiamo, viene, odora, scodinzola e se ne va.
Da una settimana è spuntato un altro cucciolo, identico a Boris, molti pensano ne sia un figlio: come tutti i cuccioli corre e saltella, si rotola, odora, guarda incuriosito. Adottato anche lui dalla piazza, poliziotti e residenti, alla domanda "come lo chiamiamo" ha dato immediata risposta una signora (la cui storia meriterebbe pure un intero romanzo): "Giuliano".
E così ogni mattina, con grande affetto, posso ancora salutare Boris Giuliano, che sono certo starà sorridendo sotto i baffoni.
Giuseppe Scuderi, assessore alla memoria