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REPERTORIO DEI PAZZI DELLA CITTA' DI PALERMO


UN’UNICA CAMPATA: IN ARIA

(Oggi sull'Unità)
Con tutto il rispetto per il dissenso: si sentono in giro troppe voci contrarie alla costruzione del ponte sullo Stretto. Voci che, nel contesto, rischiano di essere controproducenti. Non è più una battaglia d’opinione, ma di partito preso. Chi vuole capire ha già capito, e chi non ha capito non capirà mai.
Sta di fatto che il sogno del ponte viene rilanciato ogni volta che si tratta di creare un illusionismo, quando serve un coniglio da estrarre con una mano dal cilindro mentre con l’altra mano si trucca il mazzo di carte.
Il ponte è molto più che insensato. È impossibile. A parte ogni altra considerazione di carattere economico e statico, è l’unica opera ingegneristica al mondo che dovrebbe partire senza un progetto esecutivo; e che opera! D’altro canto a questo punto è impossibile che quelli non facciano finta di volerlo costruire: hanno il potere e la credulità popolare dalla loro parte. Il ponte è la storia che le persone vogliono sentirsi raccontare prima di addormentarsi. Ogni interferenza viene vissuta come il dispetto di chi viene a disturbare il loro sonno.
Ora come ora un atteggiamento civile e intelligente consisterebbe nello smettere di fare opposizione e anzi scansarsi con un inchino: prego, accomodatevi. Dopodiché sedersi sulla sponda dello Stretto e aspettare il disastro.
Si dirà che così sarà il trionfo dello spreco e della corruzione. Ma allo stato dei fatti questo è già inevitabile. Si tratta semmai di far mettere agli atti il dissenso e lasciare che il disastro avvenga in tempi rapidi. Soprattutto senza l’alibi delle interferenze o delle pastoie, senza che poi si possa scaricare la colpa sull’ostruzionismo di una minoranza.
Manca poco. Speriamo anzi che arrivi presto il 2016, quando scopriremo com’è venuto bello, questo famoso ponte.

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Roberto Alajmo | 02/11/2009

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