L'APPARTAMENTO DI SOTTO
(Oggi su Magazine)
Questa fotografia è una metafora. Una metafora italiana. Immaginate una città che secondo tutte le statistiche di vivibilità viene classificata come "povera". Immaginate che in questa città povera ci sia un quartiere povero, e nel quartiere una casa, povera pure quella.
Dopodichè immaginate che in un appartamento di quella povera casa si nasconda un sottopassaggio, e che questo sottopassaggio vada a finire in una casa da mille e una notte, di un lusso smodato, da sultani. E il sultano è un poco di buono.
A colpire è soprattutto il contrasto che c'è fra il sopra e il sotto, fra il dentro e il fuori. E' la fotografia di un paese dal duplice volto, dalla doppia economia, con una vita sotterranea che emerge solo a tratti, carsicamente, senza che per il resto si riesca a saperne nulla.
Metaforico è pure il carabiniere chiamato a fare da testimonial dello Stato in quello spazio incongruo, troppo piccolo per il suo corpaccione. Sembra di cogliere un certo smarrimento, nel suo sguardo che dovrebbe invece risultare impassibile. Nei suoi occhi si legge il famoso interrogativo di ogni uomo (o istituzione) a disagio: che ci faccio io qui?