SANT'ELIA AIUTACI TU
Poi, improvvisamente, si accende una luce. Nel buio totale, quasi per caso, spunta una mostra come España. Recensioni unanimi su tutti giornali, un fottio di spettatori: e spettatori paganti, ciò che più conta. Ecco che Palermo per un breve periodo torna a essere una capitale della cultura. Ma la mostra di palazzo SantElia è come il soprassalto di un moribondo, che fa sperare solo i parenti stretti: la mostra finisce e lencefalogramma cittadino torna concavo per comera. Lunica luce degli ultimi mesi si è spenta senza che nessuno sappia dire come e quando se ne accenderà unaltra. I capitoli della decadenza di Palermo sono troppi per essere elencati tutti, e il timore è che nella gran massa si perdano di vista i singoli casi. Meglio allora concentrarsi su quelli più eclatanti. Palazzo SantElia meriterebbe di essere caricato di una aspettativa particolare proprio perché, dopo la falsa partenza del progetto Guggenheim, ha iniziato la sua attività in una maniera tanto magnifica. Per cui è giusto che lopinione pubblica palermitana, o ciò che ne resta, si ponga una domandina semplice semplice: E adesso? Cè un disegno, per questo formidabile spazio? Un progetto? Una direzione? Demetrio Paparoni, il curatore di España, nei giorni scorsi ha sollevato il problema, andando a sbattere contro il silenzio più assoluto. Il timore è che Palazzo SantElia sia destinato a fare la fine dellalbergo dei Poveri, che dopo essere stato inaugurato almeno un paio di volte adesso giace deserto da anni. Caro presidente della provincia, suvvia, compia un atto di coraggio. Ci dica cosa ne sarà di Palazzo SantElia. Lo sottragga alla estemporaneità consegnandolo alla contemporaneità. Dimostri di essere davvero Avanti. (Foto di Gigliola Siragusa)