L'ULTIMO SAMURAI
Il mio amico Alfio Scuderi ha qualcosa del giapponese. Per la precisione, somiglia a uno di quei soldati giapponesi che durante la guerra furono mollati ciascuno su un’isola diversa del Pacifico con l'ordine di difenderla o morire.
Allo stesso modo lui ha avuto affidato lo spazio teatrabile del Nuovo Montevergini con un solo ordine: resistere a oltranza.
Successe poi che il Giappone si arrese a forza di bombe atomiche e la bonifica delle isolette si rivelò più complicata del previsto: i soldati giapponesi, isolati e senza ordini, stentavano a credere che l’Impero avesse accettato di arrendersi, per cui sparavano a vista su chiunque. L’ultimo venne stanato e convinto, dopo molte difficoltà, solo negli anni sessanta; e solo perché il suo antico tenente, ormai in congedo, andò fino alla sua isola per ordinargli la resa.
Allo stesso modo Alfio Scuderi tiene accesa l’insegna del Nuovo Montevergini.
E intanto, tutto intorno, Palermo è stata sterminata e costretta ad arrendersi.