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CUORE DI MADRE


NUOVE PROFESSIONI: MORALISTA PER CONTO TERZI

Con la fregola di dimostrare che tutti rubano nella stessa maniera, spuntano nuovi e improvvisi paladini della morale.
A gridare “L’etica non va in prescrizione” sono i dirigenti della Juventus (prescritti nel 2005 per doping e frode sportiva), che chiedono addirittura i danni.
O anche Giancarlo Abete, che non risulta abbia chiesto al suo amico Giulio Andreotti di rinunciare alla prescrizione, quando questi venne riconosciuto colpevole del davvero infamante reato di concorso in associazione mafiosa.
Da notare, oltretutto, che in questi due casi il processo si č regolarmente svolto e risolto con una sentenza. Nel caso dello scudetto 2006, invece, i Nuovi Moralisti chiedono all’Inter di rinunciare a una prescrizione solo virtuale: un processo, infatti, non c’č mai stato.
E, almeno nel caso di Facchetti, non potrebbe mai esserci per sopravvenuta morte dell’imputato.
A meno che…
Un precedente ci sarebbe, quello di papa Formoso, che venne fatto processare nell’897, oltre un anno dopo la sua morte. Per l’occasione, il suo successore, il pontefice Stefano VI, ne fece disseppellire i resti, che furono rivestiti e fisicamente messi a sedere sul banco degli imputati. Il procedimento “in effigie” si concluse con una condanna: al cadavere vennero strappate le tre dita che servivano a benedire, e il resto venne gettato nel Tevere.

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Roberto Alajmo | 20/07/2011

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