SI FA PRESTO A DIRE LADRO
(Da Repubblica)
Segnatevi questo nome: Giovanni Celesia. Imparatelo a memoria, perché in futuro ne sentirete parlare. Fra qualche anno il suo nome risuonerà nelle aule universitarie come argomento di studio approfondito. Il suo cervello verrà esaminato con la massima attenzione. Se ne analizzeranno nel dettaglio tutti i risvolti, sotto il profilo antropologico e genetico. Giovanni Celesia è luomo arrestato qualche giorno fa mentre a quanto pare stava per rapinare una gioielleria di Sferracavallo. Lui nega, ma insomma: erano in tre, col volto coperto e una pistola con la matricola cancellata.
Diamo tempo alla giustizia di fare il suo corso, ma prepariamoci a salutare con la giusta enfasi un evento scientifico di enorme rilevanza. Nellevoluzione della specie questo quarantatreenne palermitano rappresenta un anello di mutazione, quello dopo il quale la razza umana non sarà mai più la stessa. Il Paziente Zero. Un giorno si dirà: tutto è cominciato con Giovanni Celesia. Quando Giovanni Celesia ha tentato di rapinare una gioielleria.
I manuali racconteranno che Celesia era già in partenza un soggetto interessante. Cantante neomelodico di medio successo locale; ospite fisso di una televisione privata a diffusione cittadina; eletto consigliere circoscrizionale nelle file dellUdc, aveva di recente espresso la sua adesione ideale a Grande Sud, il partito di Micciché, che adesso nega di averlo mai accolto fra le sue fila. Succede sempre così: i grandi sperimentatori non vengono compresi nemmeno da chi avrebbe tutti gli strumenti per capire e apprezzare. Confidiamo che Miccichè si renda conto del valore delle avanguardie, faccia ammenda e lo accolga fra i suoi collaboratori più stretti. Se lo meriterebbe. Così come Grande Sud si meriterebbe un personaggio come lui.
Insomma: Giovanni Celesia è un politico. Di piccolo calibro, ma un politico. Stravagante quanto vuoi, ma un politico. Da anni nei bar, nei negozi di barbiere, nelle piazze, nelle lettere ai giornali si dice che i politici sono tutti ladri. La formula è talmente ripetuta da risultare ormai banalmente demagogica. Confina col qualunquismo, e serve solo ad alzare polveroni che si risolvono in unindignazione superficiale e spuntata o nel mugugno fine a se stesso. Con lespressione tutti ladri si intendeva però, almeno fino a ieri, tutti corrotti. Il politico prendeva tangenti, lucrava sul suo ruolo, adottava una serie di comportamenti penalmente rilevanti, ma che rientravano in una casistica limitata e, in un certo senso, signorile. Non si sporcava le mani con reati triviali. Magari qualcuno andava con prostitute minorenni, ma era un caso veramente estremo.
Da oggi in poi, grazie alla Variante Celesia, la formula Politico Ladro perde la sua valenza eufemistica e ne assume una diversa, nuova, letterale. Volendo essere precisi si potrà dire Politico Rapinatore, ed evitare quel generico populismo che imperversa in Italia negli ultimi mesi. Adesso per tutta la classe politica italiana si aprono nuovi orizzonti di mercato, e non è azzardato immaginare che, con laria che tira per gli esponenti dei partiti, si prepari unondata di specifica criminalità incravattata. Vedremo auto blu sfrecciare per le strade con assessori che sparano dal finestrino in pieno stile Chicago anni Trenta. Nel campo della prostituzione si registrerà un significativo cambio di prospettiva. Da utilizzatore finale lo statista potrà riciclarsi direttamente nel ruolo di Manager Prostituzionale: se magnaccia o pappone può sembrare volgare. Le donnine allegre sono potenzialmente una fonte di finanziamento dei partiti e dei singoli esponenti di partito. Altro che pagarle.
Probabilmente il caso Celesia è stato generato da una variante cromosomica infinitesimale, ma è significativo che la mutazione genetica si sia verificata proprio in Sicilia. Sè sempre detto che la nostra regione è stata, almeno dal milazzismo in poi, un laboratorio politico dove venivano sperimentate le formule da esportare successivamente a livello nazionale. È qui la nuova frontiera. La Sicilia è sempre allavanguardia. In tutto. Ma specialmente nel peggio.

Roberto Alajmo | 04/02/2012
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