UN BISCOTTO TIRA L'ALTRO
Il cosiddetto biscotto paventato in questi giorni dall’Italia calcistica č un sintomo che rivela molto del carattere nazionale.
In particolare, quasi nessuno si preoccupa di battere, e come, l’ultimo avversario. I neuroni dell’opinione pubblica italiana sono tutti dislocati a interpretare ed esorcizzare il complotto fra Spagna e Croazia, che al momento risulta tutto da verificare.
Solo molto subordinata appare l'esigenza di fare la propria parte per tirarsi fuori dai guai; molto piů facile immaginare che esista un complotto internazionale per impedirci di raggiungere il traguardo che ci spetta per rango e diritto divino.
Esiste una coazione a reiterare sempre gli stessi avvitamenti mentali, che spesso si trasformano in profezie che si autoverificano.
Esercizio per casa: trovare le ricorrenze extracalcistiche di un pensiero vittimistico del genere.
L’elogio della furbizia č tipicamente italiano, cosě come molto italiano č stigmatizzare la furbizia altrui. Basterebbe citare il capitano Buffon, secondo il quale, almeno fino a dieci giorni fa, “due feriti sono meglio di un morto”.
Il che č certamente vero: specie nel caso in cui il morto sei tu.