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MOGGI RITORNA, TUTTO PERDONATO

La famiglia Agnelli decisamente non possiede il dono di scegliere i maggiordomi sulla base della loro simpatia.
Né è tenuta ad assumere esecutori che suscitino unanime consenso. Per carità.
Però prendiamo Moggi: lui risultava odioso, tuttavia la squadra vinceva, e sul come era inutile sottilizzare.
Ma Marchionne? Prima l’uscita su Firenze “piccola città”; poi smentita, e va bene.
Dopodiché la discriminazione nei confronti degli iscritti alla Fiom, con tanto di odiosa rappresaglia nei confronti degli operai iscritti a sindacati diversi.
Non c’è bisogno di essere esperti di economia per capire che ogni uscita del genere non si esaurisce nelle dinamiche interne all’azienda, ma provoca un danno d’immagine micidiale alla Fiat nel suo complesso, che difatti ogni mese che passa vende meno macchine.
Se non per una questione di decenza, fatelo per i soldi.
Rispetto a Moggi, Marchionne rappresenta l’evoluzione degenerativa della specie: manco è buono a far vincere la sua squadra.

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Roberto Alajmo | 03/11/2012

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