IL DUBBIO DELLA FINOCCHIARO
Di questi giorni convulsi rimangono pochi frammenti sporadici, sui quali il ragionamento va ad innestarsi.
Rimane limmagine di Bersani che abbraccia Alfano, con tutta la sua forza allegorica. Da guardare e riguardare a costo di farsi del male, come la prova di un tradimento a cui altrimenti si stenterebbe a credere. Farsi del male fino ai dettagli: è Bersani che abbraccia, Alfano sembra imbarazzato. È Bersani il primo a sorridere. Bersani: il segretario del partito che ho votato, che avevo difeso fino a ieri. Bersani: che abbraccia nemmeno Berlusconi, ma il segretario di Berlusconi.
E poi l'immagine di Anna Finocchiaro che esce dalla riunione dei grandi elettori e non vorrebbe rilasciare dichiarazioni, ma le scappa un: Io non lo so cosa vogliono queste persone, riferito ai manifestanti pro-Rodotà.
Bisogna sentire come la Finocchiaro pronuncia questa frase. Lintenzione è di trasmettere superiorità. Genere lasciateci lavorare, ragazzini.
Ma verso la fine ("
queste persone) la voce quasi si incrina, e la frase assume un significato diverso, di quasi consapevolezza. Come se la funzionaria di partito fosse improvvisamente colta da un dubbio.
Forse davvero esiste il mondo, fuori.