RESTANZA: LA NOSTALGIA DELLA NOSTALGIA
Partire o restare è il dilemma più lacerante - e allo stesso tempo: stucchevole - su cui molte generazioni di siciliani si sono rotte la testa, senza mai arrivare a una conclusione definitiva.
Appena a margine vale la pena di notare che partire non è la sola opzione attiva. Uno prende coraggio e parte. Da cui la parola partenza, appunto. Non esiste un sostantivo simmetrico che renda lidea dei dubbi, dei progetti, dei ripensamenti di chi prende coraggio e resta.
Io propongo che sinventi, questa parola che definisca il rimanere fermi attivamente. Proprio per dare riconoscimento a molti siciliani di scoglio che hanno bruciato i loro anni nel malinteso di fare la guardia a un bidone ormai svuotato.
Propongo che nel vocabolario italiano venga introdotto il lemma restanza. Ossia latto del restare, e il sentimento di relativa malinconia.
Chi parte ha nostalgia di ciò che ha lasciato. Chi resta ha pure lui un rimpianto: di quel che ha tralasciato.
Ecco cosè la Restanza. Una specie di nostalgia della nostalgia.