REMIX: SPERANDO CHE IL FILO SI SPEZZI
Lidea-immagine più forte, nelle vignette di Gianni Allegra, è rappresentata dallomino appeso a un filo.
È una specie di acrobata disperato: forse cè stato un tempo in cui camminava sul filo, anziché aggrapparcisi.
Magari in passato quellomino è stato unattrazione circense, capace di arrivare da un capo allaltro del suo filo con brillantezza e spavalderia.
Ora lomino a quel filo rimane appeso con una sola mano, ed è uno dei simboli più belli di Palermo e della Sicilia. Lomino si sforza di rimanere aggrappato al filo, di arrivare dall'altra parte della sua esistenza, ma di nulla può essere certo. Deve stare attento pure alle risposte che dà al suo interlocutore, il grosso topo che rimane sul ciglio del burrone. Lomino si quartìa. Istintivamente si sarebbe portati a parteggiare per lui, se non altro per ripulsa nei confronti del topone.
Ma io mi sorprendo sempre più spesso a non voler scegliere, fra i due antagonisti. Di certo non mi piace il topone, ma la condiscendenza nei confronti dellomino appeso al filo tende a farsi sempre più labile.
Anzi, lo dico chiaro e tondo: vorrei che una volta o laltra quel filo si spezzasse, e che lomino precipitasse. Che si schiantasse. Che per una volta il suo quartiarsi non fosse premiato con una forma di stentata sussistenza. Non sono un politico, non devo rispondere a un elettorato quartiandomi a mia volta, per cui sono libero di rifiutare la solidarietà al più debole solo perché è il più debole.
Dal più debole pretendo che aiuti se stesso in una maniera che vada oltre il semplice quartiamento. Troppe volte ho visto omini che dopo essere rimasti più o meno a lungo a dondolare appesi a un filo, finivano per accettare laiuto del topone. Il quale topone, poi, non li salvava nemmeno: li rimetteva magari sopra il filo, ossia in una condizione di precarietà appena migliore di chi sta sotto. Quella condizione di precaria stabilità che sempre ai toponi serve per guadagnarsi la gratitudine e il consenso.
Ecco, per questo vorrei che una volta per tutte il filo si spezzasse, o che le forze abbandonassero lomino lasciandolo precipitare. Perché ciò che nella vignetta non si vede è quanto veramente sia profondo il baratro che cè sotto ai suoi piedi. Potrebbe pure darsi il caso che si tratti solo di un piccolo salto, un saltello dopo il quale lomino sarebbe in grado di camminare sulla terraferma solo grazie alle sue gambe.

Roberto Alajmo | 18/09/2013
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