IL CONTRARIO DELLA SIMPATIA
Che bel nome promettente: "Blocchiamotuttoday".
Gli studenti, per richiamare l'attenzione sulle loro problematiche, decidono di creare il massimo del disagio alla cittadinanza. Programmaticamente, proprio.
L'attenzione, di sicuro, l'hanno ottenuta. Ma la simpatia? La solidarietà? Cosa penserà delle istanze studentesche l'automobilista incolonnato? Meglio non entrare nel dettaglio.
Creare il consenso è esattamente l'opposto. Ogni blocco stradale, ogni disagio alla cittadinanza significa guadagnare avversione gratuita. Irrigidire i blocchi di opinione.
Bisognerebbe piuttosto, non smettere di protestare, ma riuscire con la disciplina a vincere la convinzione tipica dei benpensanti: che ogni corteo sia un pretesto per fare vacanza. Altro che bloccare: il traffico bisogna agevolarlo, dirigerlo. Aiutare le vecchine a attraversare la strada. Fare lezione in piazza. Occupare edifici scolastici abbandonati e avviarne il recupero. Non basta immaginare di essere migliori del potere che combattiamo. Bisogna esserlo. E dimostrarlo.