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REMIX: SI SALVI CHI PUO'

La prescrizione di Eduardo De Filippo ai giovani napoletani (“fujatevenne!”) deve intendersi oggi estesa a tutto il territorio nazionale e motivata approfonditamente.
Abbiamo fallito, mettetevi in salvo, vi proteggo le spalle: è questa l’unica desolante promessa che i padri italiani possono fare dopo che ogni meritocrazia è stata calpestata e derisa. Dopo che quella che già era la prevalenza del cretino – e dell’ignorante, e dell’arrogante – è diventata una dittatura conclamata.
Assieme alla Linea della Palma di cui parlava Sciascia, è avanzata anche la linea ideale della migrazione intellettuale, quella a cui accennava Tomasi di Lampedusa per bocca del Principe di Salina: bisogna che i giovani partano presto, prima che la crosta sia formata.
Io, sommessamente, mi permetto di dissentire: meglio aspettare che i ragazzi abbiano compiuto la maggiore età, e proprio perché in questo modo una crosta si è già formata. Dopo essere cresciuti in Italia, dopo aver vissuto sulla propria pelle quel che già nelle scuole è una cocente esperienza, i giovani sono in grado di partire con uno spirito già temprato dalle avversità.
L’adolescenza vissuta nelle condizioni in cui la si vive nel nostro paese equivale, in ambito sportivo, a una preparazione atletica effettuata in altura, alle condizioni estreme.
Poi, in qualsiasi altro posto, sarà tutta discesa.

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Roberto Alajmo | 21/06/2014

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