Questo sito utilizza cookie personalizzare la tua esperienza di navigazione del sito.
Per maggiori informazioni su come utilizzare e gestire i cookie, consulta l'Informativa sui cookie.
Chiudendo questa notifica o interagendo con questo sito acconsenti all'utilizzo dei cookie.


OK  INFORMATIVA  



Vai ai COMMENTI...

Ultimi commenti

Grazie Barbara. Vengo poco su questo sito,...
.:Roberto Alajmo | @:.
.:25/08/2021 | 19:27:29:.

È così:
“prima o poi ci si addormenta...

.:Barbara | @:.
.:22/08/2021 | 21:45:51:.

Immaginando fortemente
ho chiesto e...

.:Rosi | @:.
.:22/12/2020 | 11:27:18:.

La paura si inerpica tra di noi, sotto le...
.:Guglielmo | @:.
.:27/10/2020 | 12:20:26:.

Si', oggi il mondo è pieno di poeti che scrivono....
.:Rosi | @:.
.:27/09/2020 | 18:52:51:.

Vai ai COMMENTI...



Menu riservato:

il forum di Roberto Alajmo, scrittore





TENGO UNA MINCHIA TANTA (CIT.)

(Ancora da Repubblica, ancora sull'estate dell'82)
Un altro evento memorabile di quell'estate è il concerto-disastro che Frank Zappa tenne, o cercò di tenere, allo stadio della Favorita il 14 luglio, tre giorni dopo la finale dei mondiali. L'organizzazione risultò molto maldestra: il palco era piazzato in modo che nessuno del pubblico potesse vedere o sentire niente. Qualche spettatore sugli spalti allora decise di scavalcare la recinzione per avvicinarsi, le forze dell'ordine intervennero lanciando lacrimogeni e il concerto andò a puttane. Di quella giornata resta tuttavia anche un reperto musicale, una canzone che Zappa scrisse proprio in seguito al soggiorno nella terra dei suoi antenati. Ascoltò una frase pronunciata da un tecnico locale, ne chiese il significato e su questa frase costruì un testo ipnotico e ossessivo: "Tengo 'na minchia tanta", [LINK] che entrò a pieno titolo nel suo repertorio.
Su tutto questo pulviscolo di cronaca campeggiano i due morti eccellenti, La Torre e Dalla Chiesa, di cui la Grande Storia si è fatta carico. A suo tempo, un paio di anni dopo i fatti, il regista Giuseppe Ferrara ha contato quei giorni torridi compresi fra fine aprile e primi di settembre, riassumendoli nel numero approssimativo di cento. "Cento giorni a Palermo", si intitola il film con Lino Ventura. Ma un film non basta, e nemmeno cento giorni bastano per contenere questa città dove la tragedia è sempre contenuta nella commedia, che è contenuta nella tragedia che è contenuta nella commedia. Eccetera.

Condividi su:Condividi su: 
 Facebook  Twitter  Myspace  Google  Delicious  Digg  Linkedin  Reddit
Ok Notizie  Blinklist  Zic Zac  Technorati  Live  Yahoo  Segnalo  Up News

Roberto Alajmo | 15/06/2014

Letto [3598] volte | permaLINK | PENULTIM'ORA  



  << L'ESTATE DELL'82

'U MALO CHIFFARE >>