LA COMMOZIONE SCARAMANTICA
La combinazione fra star system e social network provoca una valanga di commozione planetaria per la morte di Robin Williams. Attore bravo e molto amato, certo: ma sorprende la proporzione del lutto pubblicamente ostentato.
Quasi nessuno resiste alla tentazione di un "Rip", di un "Ciao Robin".
Il fenomeno provoca qualche insofferenza (qui [LINK] Zerocalcare è urticante), ma è umano. Ogni Stato-Facebook di commozione, compresi quelli più banali, è una banderilla conficcata sul collo taurino della morte, tenendosi sufficientemente alla larga da non esserne incornati.
La scomparsa di una persona con cui abbiamo familiarità mediata, e che di persona non conosciamo, funziona come un filo di terra che scarica la malasorte. Una forma inconscia di scaramanzia.
E' come il pianto al cinema ( [LINK] ): serve a svuotare il serbatoio delle lacrime, nella speranza che non ci debbano servire per qualcuno più a portata d'affetto.