UN PAESE DI SUPERUOMINI IN SENSO NIETZSCHIANO
Ci deve per forza essere stato un momento preciso. E io dovevo essere distratto, perché me lo sono perso. Forse dormivo, o chissà che stavo facendo.
Mah.
Sta di fatto che il giorno prima questa regola non cera e il giorno dopo invece era diventata un punto cardine della convivenza nazionale.
Soggetto: la convinzione che moralista sia una parola doffesa.
Adesso è difficile persino crederlo, ma cè stato un lungo momento, nella storia del mondo e delle nazioni, in cui il moralismo era un valore, anche se magari non in senso assoluto.
In quel tempo lontano, tuttavia se la scelta era secca fra moralisti e stronzi/puttanieri/delinquenti non cè dubbio che la maggior parte delle persone avrebbe preferito essere iscritta alla prima categoria.
Oggi invece ci troviamo nell'epoca della trasgressione di massa: tutti libertini, tutti trasgressivi, tutti dongiovanni.
Forse per questo sarà ricordato il nostro tempo: per la convinzione che il superomismo nietzschiano sia un diritto di maggioranza.

Roberto Alajmo | 18/05/2015
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